La Regina delle Dolomiti si è svegliata. Ci sono voluti due eventi di portata planetaria come i Mondiali di sci alpino (nel 2021) e le prossime Olimpiadi invernali per destare Cortina dal torpore che per lungo tempo l'ha avvolta.
Quando iniziai a scrivere per questa guida – correva l'anno 2008 – il quadro mi appariva piuttosto desolante, soprattutto paragonando la situazione a quella delle vicine vallate dell'Alto Adige che da tempo stavano facendo enormi passi avanti su tutti i fronti, dall'hôtellerie agli impianti sciistici e anche nella ristorazione. Cortina invece mi sembrava una Bella Addormentata, assopita sugli allori dei giochi olimpici datati 1956.
Poi qualcosa per fortuna è cambiato. Le assegnazioni delle due competizioni sportive internazionali hanno sortito l'effetto dei baci del principi nelle fiabe: la Regina ha riaperto gli occhi! Rispetto a qualche anno fa, raccontare la scena gastronomica di Cortina è ora avvincente ed entusiasmante. Le cronache più attuali narrano di nuove aperture, passaggi generazionali con il vento in poppa, storiche insegne che guardano al futuro con proposte e ambienti rinnovati.
È una realtà in fermento, in evoluzione: fare una fotografia non è semplicissimo perché tutto si muove. Le Olimpiadi inizieranno tra un anno, ma la ritrovata Cortina golosa va goduta già adesso. Ecco gli indirizzi secondo me da non perdere per stare bene a tavola nella conca ampezzana.
CORTINA DA MANGIARE.
Sanbrite, località Alvera, 200/e
Riccardo Gaspari e Ludovica Rubbini continuano a fare meraviglie nei loro splendido ristorante gourmet ricavato in quello che fu il fienile del caseificio di famiglia. Sono arrivate le stelle Michelin – rosse e verdi – e la coppia, tutt'altro che appagata, prosegue nell'alzare l'asticella. Ogni volta che torno mi sorprendono con cose belle e buone costantemente nuove. Di loro apprezzo la coerenza che li ha caratterizzati fin dagli esordi: il focus è sempre stato quello di valorizzare l'identità più vera di Cortina e ridare lustro alla tradizione agricola di paese di montagna. L'obiettivo è stato centrato con la loro “cucina rigenerativa” che coniuga tradizione, tecnica, ricerca e innovazione. Il tutto con le materie prime di una filiera circolare che parte dalla loro stalla e che curano dalla A alla Z.
Tivoli, località Lacedel 34
Graziano Prest ha il merito di aver tenuto alta la bandiera dell'alta cucina anche negli anni bui di inizio millennio. È qui dal 2002, e da allora ha appuntata sul petto con orgoglio la propria stella Michelin. Dare all'ospite un'esperienza di classe, piacevole e appagante è il suo obiettivo. Lo persegue con una proposta personale e raffinata, capace di raccontare sapori e colori di un territorio che si estende dalle Dolomiti alla Laguna di Venezia. Accanto a classiconi come la composizione d'Agnello d'Alpago e gli spaghetti freddi con tartare di pesce nobile e caviale, propone idee nuove che nascono dal confronto con la giovane brigata, prima fonte di ispirazione.
Alajmo Cortina, località Ronco 123
I fratelli Massimiliano e Raffaele Alajmo hanno dato nuova vita a uno dei luoghi iconici della ristorazione ampezzana che fu. Dove un tempo sorgeva il Toulà ora troviamo il locale più in quota della galassia Alajmo. Ambiente e proposta fondono richiami al passato, ricercatezza ed eleganza. Fin dall'apertura, nel dicembre 2022, la cucina è stata affidata a Mattia Barni approdato qui dopo le esperienze a Venezia e a Marrakech, sempre alla corte di Max e Raffaele. Il giovane chef parte dalle suggestioni montane per rivolgere lo sguardo ad altri mondo in piatti come gli Involtini di scampi fritti con polvere di timo e succo di sedano bianco all’abete rosso e finocchietto. Non mancano gli omaggi a chi ha dato gloria a questo posto: ad Alfredo Beltrame, fondatore di El Toulà, è dedicato l'imperdibile Risotto al midollo, caviale e Champagne e anche il Bar Alfredo, piacevolissimo spazio gli aperitivi.

La Baita Piè Tofana (foto Alex Moling)
Baita Piè Tofana, località Rumerlo
Ristoro per i cronometristi delle Olimpiadi del 1956 prima e insegna simbolo della movida ampezzana nei decenni successivi, questa baita affacciata sulle piste delle Tofane è divenuta uno degli indirizzi da non mancare da quando, nel 2021, è stata rilevata da Michel Oberhammer. Con un profondo e sapiente restyling ha dato vita a un ambiente incantevole e curatissimo: il tavolo conviviale con le sedute accanto al caminetto, ad esempio, è un capolavoro. Nel suo progetto ha coinvolto Federico Rovacchi, chef dal curriculum sfavillante (è stato, tra le altre cose, allievo di Enrico Crippa e sous chef di Norbert Niederkofler) che firma una cucina elegante e giocosa basata su due capisaldi: materie prime di assoluta qualità e i richiami alla montagna sempre presenti. Oltretutto si beve anche molto bene, poiché nella generosa cantina il patron Oberhammer mette tutta la sua competenza e la sua passione per il mondo dei vini.
Al Camin, località Alverà 99
Appena fuori dal centro, la cucina di Fabio Pompanin rappresenta una rasserenante certezza ormai da svariati anni. Qui ambiente e proposta culinaria riflettono con autenticità l’identità ampezzana. Lo chef percorre con passo sicuro un sentiero che bilancia tradizione e spunti creativi, offrendo piatti che rispettano con rigore il ritmo delle stagioni e danno risalto alle eccellenze del territorio. C'è da deliziarsi tra un'insalatina di fagiano con robiola, sedano e pancetta croccante, degli gnocchi di patate ripieni alle erbette spontanee con pomodoro al profumo di salvia e un filetto di manzo fasciato allo speck con funghi porcini e patate all'ampezzana. Il tutto in ambiente disteso e accogliente che rispecchia il carattere di Fabio.
El Brite de Larieto, località Larieto
Ho iniziato da Riccardo Gaspari e Ludovica Rubbini e torno da loro con grande piacere. Questa volta siamo proprio in mezzo al bosco, in una radura sotto il monte Cristallo. Qui tutto è iniziato, ormai vent'anni fa: prima c'era la stalla che Flavio (il padre di Riccardo) continua a condurre, poi l'agriturismo avviato con la moglie Giuliana. Si vive un'esperienza che tocca il cuore, in uno stile di vita alpino esattamente agli antipodi della Cortina da cinepanettone. Chi arriva per la prima volta, strabuzza gli occhi. Fuori, sui prati cinti da un fitto lariceto, le mucche pascolano tranquille, ormai abituate al viavai di ospiti che arrivano da ogni parte del mondo e che passano straniate da tanta bellezza. Attorno alla stalla le galline, le capre e i maiali. Dentro un ambiente rustico e impeccabile nei dettagli, dove si gustano formaggi e salumi strepitosi, oltre a un burro montato diventato leggenda. Senza dimenticare dei superbi primi fatti in casa e degli ottimi piatti di carne.
Rifugio Averau, località Forcella Nuvolau 9
Anche salendo di altitudine si incontrano belle realtà dove è sempre bello fermarsi. Una di queste per me è il rifugio Averau, posto a 2.413 metri di altitudine a cavallo con il comune di Colle Santa Lucia. Sandrone Siorpaes e famiglia accolgono chi arriva quassù con i gustosi piatti della tradizione (molto buoni i casunziei alle rape rosse così come i canederli) e con alcune ricette tutte loro, come i Cappelli d'alpino: ravioli fatti in casa ripieni di formaggio e noci con pomodoro e timo, da provare! A me piace stare nella veranda panoramica, che offre una vista incantevole, e in particolare sedere allo stammtisch, la grande tavola condivisa con al centro un braciere sempre acceso. E in questo angolo di paradiso ci si può pure fermarsi a dormire.
Rifugio Scoiattoli, località Cinque Torri
Un po' più a valle, ma comunque a 2.255 metri di quota, ecco un altro rifugio che garantisce un panorama favoloso e una valida proposta culinaria. Siamo di fronte alle Cinque Torri, montagne dalla bellezza imbarazzante che si ammirano in tutto il loro splendore dal terrazzo esposto al sole. La cucina sforna i grandi classici ampezzani e bontà come le Violette ai sapori di bosco (fettuccine aromatizzate ai mirtilli) con porcini, pinoli e pancetta. Vanno forte con le carni e anche i dolci fatti in casa sono notevoli. Anche qui è possibile il pernottamento.
Baita Resch, località Son dei Prade 1
Spostandosi dalle Cinque Torri alle Tofane – magari a bordo della nuova cabinovia Cortina Skyline – si capita dinnanzi a una graziosa baita che compare su pianoro affacciato verso la conca d'Ampezzo. Qui Ivan Resch e le sue donne (la moglie Sonia e le figlie Mara e Monica) offrono un'accoglienza davvero curata e calorosa. Lui è figlio di un pasticcere e dal padre ha ereditato la bella mano con i dolci. Ma prima di arrivare alle sue delizie zuccherine ci sono tante altre cose buone da provare, dalle paste fatte in casa alla selvaggina. Tutto buono e ben presentato. E pure qui il panorama sulle Dolomiti non lascia affatto indifferenti.
Masi Wine Bar, località Col Drusciè
Una variazione sul tema dei classici rifugi di montagna che valga davvero la pena? Eccola a Col Drusciè, terrazzo naturale sopra Cortina, in un paesaggio che rapisce lo sguardo. È il primo wine bar in quota di Masi Agricola, storica azienda della Valpolicella nota nel mondo per il suo Amarone. Tutto verte sull'abbinamento cibo – vino, tanto che nel menu per ogni piatto è consigliato il pairing in almeno un paio di opzioni. Dopo anni, non riesco ancora a resistere al risotto all'Amarone Costasera con scaglie di formaggio Monte Veronese dop sposato al Riserva Costasera. Tra ricette e bottiglie che raccontano amabilmente sapori e tradizioni del Veneto c'è l'imbarazzo della scelta e non si cade mai male.
Rifugio Capanna Tondi, località Alpe Faloria 1
Altro versante della vallata, altri scenari meravigliosi e un altro eccellente luogo di sosta per un pranzo tra i monti da ricordare. Eccoci sul Faloria, nel rifugio che la famiglia Verzi si tramanda dal 1941 e da tre generazioni. Il menu è vario, stimolante e parla ampezzano. Un paio di opzioni da non trascurare? Le Reginette Croda Rossa (pasta fresca all'uovo) con pomodorini, zucchine, speck e tartufo nero, le tagliate di selvaggina e la golosissima frittata dolce (kaiserschmarren). Marco, lo chef e nipote di nonno Dino (il fondatore), tiene molto alla cucina e anche all'ambiente delle belle salette. Non è un caso se gli habitué chiamano il affettuosamente il rifugio “salotto su Cortina”.
CORTINA DA BERE. Suggerimenti suoi luoghi dove pranzare o cenare, in centro o in altura, qualcuno ne ho dato. Ora quindi posso soffermarmi sulla “Cortina da bere”. Non farlo sarebbe un peccato grave perché l'aperitivo è un rito che qui viene onorato a dovere sia da chi arriva da fuori, sia dagli stessi ampezzani.
Bar del Posta dell'Hotel de la Poste, piazza Roma 14
Il luogo più celebre e iconico per gli aperitivi è l'american bar dell'hotel De La Poste (“il Posta” per gli amici) si trova nell'albergo più antico di Cortina la cui prima licenza è datata 1804! I cocktail sono opera di Filippo Borghi, barman esperto che firma una bella lista di drink fatti a regola d'arte. Segnalo una buonissima novità, il cocktail “Ra Schirata” preparato con il Cortina Mountain gin, distillato prodotto dal direttore e comproprietario dell'albergo Gherardo Manaigo. Nelle sale dall'eleganza senza tempo l'atmosfera è tutt'altro che ingessata. Anzi, sono spesso palcoscenico di serate movimentate con dj set, musica dal vivo e party a tema, come accade soprattutto nella colorata VilleVenete lounge affacciata su corso Italia.
Il bar dell'Hotel Cortina, corso italia 92
In pieno corso Italia, uno dei luoghi clou per gli aperitivi in centro. La mixology qui parla femminile ed è opera di Nicoletta Casciani, professionista che sa il fatto suo e che mette la firma sui drink con una spolveratina di polvere d'oro. È molto stimata da chi ama i gin tonic e il Martini dry. E va forte anche con il signature “Americano alternativo” al pompelmo e zenzero. Nella sala dagli arredi in un classico stile ampezzano Nicoletta garantisce serate piacevoli e appaganti. La clientela apprezza e se ne va con la voglia di tornare.
Zelda Cocktail Club, via XXIX Maggio 28
All'interno dello stiloso Ambra Cortina Luxury & Fashion boutique hotel, un piccolo, bellissimo e vivace bar dal carattere provocatorio, giocoso e irriverente, com'era lo spirito della scrittrice e artista Zelda Filzgerald alla quale il locale fa omaggio. Le serate trascorrono piacevolmente tra ottimi cocktail e calici di bollicine all'insegna del motto “Save water, drink Champagne” che campeggia sullo sfondo. I festaioli sappiano che allo Zelda si tengo party memorabili, come il “Colbacco & Tacco 12”, appuntamento di spicco del Cortina Fashion Weekend che si svolge a inizio dicembre.
La Suite, piazza Angelo Di Bona 6
Qui, in posizione centralissima si incontrano un po’ tutti, dai fighetti che arrivano dalla città ai maestri di sci che scendono dalle piste. D’altronde la Suite propone un’offerta eclettica tra vini, birre e drink serviti al banco, nella saletta o nel dehors affacciato sulla piazza principale di Cortina. Nei weekend e in stagione è consuetudine trovare gli spazi locale assai affollati da un clientela piuttosto giovane o da persone che giovani si sentono ancora dentro.
Enoteca Baita Fraina, Largo Poste 17
Enoteca e wine bar è lo spin-off dell'albergo e ristorante Baita Fraina, bella realtà condotta con estro e passione dalla famiglia Menardi dal 1956 nella zona del Golf club. A due passi da corso Italia si possono sorseggiare grandi vini accompagnati da validi stuzzichini (i taglieri di salumi e formaggi e i finger food non deludono mai) scegliendo da una cantina ricchissima per varietà e profondità di annate. Generosa e intrigante è la lista di etichette alla mescita. Il locale è molto grazioso, arredato in un elegante stile ampezzano tutto legno.
Pasticceria Alverà, piazza Pittori fratelli Ghedina 14
Dulcis in fundo, non potevo non ricordare il mio luogo prediletto per gli sfizi golosi durante la giornata. Dolce o salato che sia, il maestro pasticcere Massimo Alverà è una garanzia. Non è un caso se il suo negozio all'ingresso di corso Italia è preso d'assalto sia per le colazioni (si sceglie tra 25 brioche diverse!), sia per gli spuntini (con croissant salati, pizze, focacce, panini e quant'altro), sia per i momenti di relax pomeridiani. Un avvertenza: bontà come la Sacher, la millefoglie e la crostata ai lamponi creano dipendenza!
Ancora dal Cortina Summer Party 2024 (credits Bandion)
CORTINA DA VIVERE. Nomi di locali e persone meritevoli di attenzione ne ho fatti parecchi. Difficile conoscerli tutti in un unico giro a Cortina. Quindi le opzioni sono due, entrambe valide. O tornare più volte sulle Dolomiti, oppure partecipare agli eventi che mettono insieme tanti di questi protagonisti dell'enogastronomia cortinese. Il principale è senza dubbio il
Cortina Summer Party, appuntamento per molti (e anche per me) imperdibile ormai da 15 anni. È in calendario ad agosto e raduna in splendide ambientazioni immerse nelle natura molti degli chef che ho citato, bravi anche a fare squadra quando serve.
Ho iniziato parlando di una scena effervescente e in evoluzione e concludo mettendo in luce tre belle novità. Innanzitutto la riapertura dell'hotel e ristorante
Villa Oretta (località Ronco 115), un'insegna storica che è sempre stata una garanzia ora totalmente rinnovata. Poi la nuova gestione dell'
Enoteca Cortina (via del Mercato 5) dove Kristian Casanova (per molti anni sommelier al Tivoli) ha iniziato con il piede giusto l'avventura, non sfuggendo all'onere di non far rimpiangere il precedente titolare, Gerry Gaspari, una vera istituzione, mente e anima dell'enoteca per mezzo secolo. Infine ricordo l'apertura (prevista a febbraio 2025) al quarto piano della
Coopertiva di Cortina (corso Italia 40) di un moderno e panoramico spazio dedicato al food. Sarà un locale polivalente con un bistrot diretto dallo chef Grazio Prest, una caffetteria-pasticceria che si avvarrà della consulenza del celeberrimo pasticcere padovano Luigi Biasetto e un corner per gli aperitivi. La regina si è proprio svegliata ed è più golosa che mai.
Andrea Ciprian
bellunese, classe 1972, è giornalista freelance e da oltre 20 anni scrive di gusto collaborando con diverse testate enogastronomiche venete e nazionali. Dirige il web magazine dolomitireview.com