Un nome che, in un certo senso, è sempre attuale e, di certo, è oggi più attuale che mai visto che va provvidenzialmente a designare il cambio di marcia che, contrariamente a quel che si potrebbe supporre, non è affatto una retro-marcia. Nei locali di quello che fu il tempio della prima avanguardia culinaria bolognese allora capitanata da Massimiliano Poggi, oggi nel ristorante omonimo in quel di Trebbo, va in scena una delle migliori cucine di stampo tradizionale della città.
Il merito è di un oste e patron che, già nel portamento, dichiara un'estrazione identitaria e una presa di posizione sul mondo che, benché contemporaneissima, non esitiamo a definire d'altri tempi. Parliamo di Piero Pompili il quale, di questo nuovo Al Cambio, per appunto, è l'anima, nonché primo committente dei suoi stessi piatti, come le Tagliatelle al ragù che non esitiamo a definire, e senza tema di essere smentiti, le migliori della città. O la Cotoletta alla bolognese (da notare che, in centro, si chiama invece "alla petroniana"), che è capace di combinare la croccantezza del prosciutto, la fragranza della panatura, la setosità sapida del sugo e la corroborante umettatura del brodo in un unico boccone di insperato, insuperato godimento.
Pure i tortellini, col bricco del brodo lasciato al tavolo, a parte, trovano qui uno dei loro più alti momenti esecutivi e, tra i dolci, il latte in piedi. E benché qualcosa nel mondo di Piero Pompili potrebbe sembrarvi ironico, o autoironico, il resto si prende molto sul serio: lo dimostrano il tovagliato, la mise en place e, non ultima, la carta dei vini.
folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet
folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet