Materiali nudi. Una volta massicci, l'altra affusolati; angoli retti e linee tonde; tutto ascende e, nello stesso tempo, si staglia, non solo per contrasto cromatico, ma anche eidetico. Due elementi, sempre diversi ma sempre in competizione come due fratelli che, in un agone solo apparente, cooperano al medesimo progetto, alla stessa storia, l'uno in sala, l'altro in cucina. Il fil rouge, anzi blu, benché da esso impopolarmente defilato, è il mare, che è anche il contenitore semantico di una tecnica culinaria concreta, un'esegesi dai contorni netti e precisi, irreprensibile nei salati, più sfumata e rarefatta, invece, sul comparto dolci, di cui sembra vittima di un'antica deferenza.
I fratelli Fossaceca, infatti, Antonio in sala e Nicola in cucina, benché figli di pasticcieri e dentro gli stessi locali di quella che era la pasticceria di famiglia, sono creature di mare e proprio dal mare Adriatico mutuano un repertorio di ricette concrete e nobili, determinato da cotture espresse e manipolazioni presenti, ancorché misurate al punto di essere, il più delle volte, invisibili. Com'è da circa un decennio la Triglia in skapece, la cui preparazione espressa restituisce una texture croccante e viva, e che ritroviamo nei ricci, negli scampi e nelle mazzancolle: materie prime che Nicola trasforma in tradizione locale, e viceversa.
In cantina il procedimento è analogo: si va dal locale al globale e ritorno, con agilità e una sensibilità di tipo naturista che, soprattutto alla mescita, consente all'ospite di imparare, divertendosi.
folli amanti dell’alta cucina, in totale sono una ventina, sempre alla ricerca di emozioni. La causa? Un’irresistibile Passione Gourmet
+390873803576
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