Mano dell'hotel Flaminia

In due, totalizzano neanche 60 anni d’età; son reduci da esperienze importanti, all’Italia e all’estero; insieme – e bilanciando le rispettive tendenze, uno più attratto dalla cucina pop, l’altro da quella d’autore – hanno pensato a un locale fuori dagli schemi, giovane nei presupposti e nella sostanza, spigliato nei modi, ricco di sostanza, brillante nelle esecuzioni, innervato da idee che derivano, frullate assieme, dalla nonna come da Chicco Cerea, dalla tradizione siciliana quanto da Dabiz Muñoz (per evocare alcune loro note biografiche), in un caleidoscopio di sapori che crea un format ristorativo fertile, nonché un modello replicabile altrove. L’han chiamato Mano, si riferivano alla manualità del cuoco, a noi è venuta in mente una prospettiva da modello… chiavi in mano.

Sono David Fiordigiglio e Simone Falsaperla e hanno dato vita all'indirizzo goloso di uno storico hotel affacciato sul Garda, il Flaminia. Han tanto talento e altrettanta energia. Si impongono una misura, che è quella di una sorta di “cucina pop d’autore”, una tavola d’immediata godibilità, figlia però di tecniche apprese e insegnamenti importanti, di sfumature e dettagli. Sono molto bravi, vanno seguiti.