L'Oste e il Sacrestano

Da vent’anni, a Licata, L’Oste e il Sacrestano custodisce il segreto più semplice e insieme più raro della cucina: trasformare il nutrimento in affetto. Peppe Bonsignore, con sua moglie Chiara in sala, ha costruito un’osteria che non vuole somigliare a nessun’altra, perché qui il più tecnico degli esercizi è proprio dissolvere la tecnica, pur esperta e scrupolosa, per lasciar esprimere onestamente il gusto.

Autentico cantastorie del territorio, dei suoi ricordi e di un personalissimo amore per il cibo, Peppe ha la capacità di infondere alla sua cucina il fascino della poesia orale, che fa di ogni piatto un piccolo brano compiuto, subito riconoscibile, immediatamente orecchiabile e che si vorrebbe, soprattutto, ripetere da capo.

La parmigiana che rinasce in arancina, il merluzzo che si reincarna in focaccia, il pomodoro che si concentra in tortello, il cappuccino che si scompone in ceci e cozze: metamorfosi stagionali che cambiano sostanza ed estetica, ma restano – qui ci si tiene – felicemente scarpettabili. Si è presi per la gola e si esce appagati, ma ci si sente sempre leggeri, regalo finale di un grande cuoco.