Pico Bistrot in Madernassa

Ora che è cambiato tutto e che ci si aspetta che qualcosa ancora cambi (è sempre in fieri l'arrivo del ristorante gastronomico, ritardato dal troppo successo della proposta più informale), c'è da dire: in quella che era ed è la Madernassa, meta golosa di lungo corso, si continua a mangiare benissimo.

Perché per adesso i cambiamenti societari (alla guida sono i fratelli chef Giuseppe e Francesco D'Errico e la famiglia Montanaro, quella di Tartuflanghe) hanno partorito Pico Bistrot, il nome racchiude il proprio programma: essere un'insegna easy ("bistrot") devota al Tuber magnatum Pico, ovvero al tartufo bianco. Però già quest'ultimo elemento suggerisce di stare in guardia, poi ben conoscendo la perizia tecnica e la fertilità d'idee dei D'Errico: bistrot, sì, ma già squisitamente d'autore, ché uno assaggia la Zucca arrosto su cremoso di castagne grigliate e salsa olandese alla nocciola - con generosa grattata del fungo ipogeo di cui sopra - per ben comprendere come si sia in realtà dalle parti dell'alta cucina. Che oscilla tra la Campania degli chef (Rigatoni alla genovese, per dire) e il Piemonte attorno, cui dobbiamo un esemplare, perfetto Risotto al fondo bruno e tartufo.