Cortile Pepe

Partiamo da un piatto, lo Spaghetto con ragù di polpo murato, caprino, olive nere e basilico: un grande assaggio, ossia come sbanalizzare un primo di pasta donandogli i giusti contrappunti di sapore, con freschezze e acidità, piccantezze e dolcezze, poi sapido e lattico, più consistenze nelle texture e quindi una masticazione godereccia con la pasta (poco) cotta al punto giusto. Golosità e armonia: ne è autore Vincenzo Sansone, chef terminitano che pare arrivato al momento giusto a guidare le cucina di Cortile Pepe, dopo anni da sous e proprio nel 2025 in cui l’indirizzo di Toti Fiduccia ha compiuto il decennio di vita.

È stato un periodo brillante, nel quale si sono avvicendati in cucina svariati professionisti. Rimane un dato incontrovertibile: Fiduccia fa da faro, è preparatissimo e innamorato del proprio lavoro (ora segue la cantina, ben strutturata), funge da perfetto garante, ossia ci si affida a lui quasi fosse un patron vecchia scuola, perché ha ben presente il livello di qualità che vuole sempre innestare ai fornelli del suo locale, molto bello e curato. Si merita il successo e Sansone sembra la scelta giusta per programmare un futuro di ulteriori soddisfazioni.