Al di là di tutto quello che di astratto e poetico si può dire di questa tavola leggendaria nel Padovano – lo stupore fanciullesco del cuoco Massimilano Alajmo, la riconoscibilissima identità italiana, la profondità concettuale, la sfida perturbante di alcune preparazioni – occorre specificare un significato alla brutta: il menu degustazione “Max” a cavallo tra l’autunno e l’inverno 2024/2025 è un percorso capolavoro.
Se sull’atto finale del degustazione Fragilità – gioco al cioccolato ci siamo già abbondantemente dilungati, non possiamo soprassedere davanti all’evocatività del doppio cucchiaio dedicato a Bob Noto, alla forza gustativa popolana dello Spaghetto con fegati di seppie e fagioli borlotti, alla brillante eterodossia di un’Insalata cotta a freddo, alla complessità reale-agreste di un Colombaccio ai mirtilli rossi e ginepro con radicchio e patè di interiora, al servizio di vini rari che assecondano con sussurrato clamore, senza offuscare – la Vernaccia di Serrapetrona! Appare tutto così fluido ed autoevidente nella sua bontà che alla fine le parole si dissolvono.
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt
+39049635366
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