Oteque
Brasile | Botafogo (Rio de Janeiro)
lo chef
Alberto Okuda Landgraf
sous-chef
Igor Dinau
in sala
Leonardo Silveira
in cantina
Leonardo Silveira
Igor Dinau
in sala
Leonardo Silveira
in cantina
Leonardo Silveira
Leonardo Silveira
Noi giornalisti gastronomici abbiamo bisogno di storie per promuovere un ristorante. Oggi ciò che fa raccontare di sé è il locale farm-to-table. Un eccesso di ingredienti di lusso importati è sempre più difficile da impacchettare in una bella storia di pr. Eppure Oteque, dove il pasto inizia con una ventresca di tonno sormontata da una cucchiaiata di caviale, è tra i nostri ristoranti preferiti.
Alberto Landgraf non racconta storie, propone però una delle cucine più precise e raffinate in circolazione. Possiamo magari attribuire questo suo approccio quasi maniacale alle origini giapponesi e tedesche. Il menu in sé non cambia nella sua essenza, a evolvere sono gli stessi piatti, attraverso miglioramenti e l’incredibile lavoro sui dettagli, apprezzabili ancora più dopo un paio di visite.
Poi ci sono i vini, forse la migliore selezione di vini naturali del Brasile e se aggiungiamo a questo un ambiente unico a pianta aperta e una colonna sonora esplosiva otteniamo Oteque. È abbastanza “brasiliano”? Beh, non troverete certo una feijoada destrutturata, ma Landgraf utilizza ingredienti tipici brasiliani e li eleva come pochi chef del paese sono riusciti a fare.
Lo chef consiglia
Galeto Sats, R. Barata Ribeiro 7 - Loja D, Copacabana, Rio de Janeiro - instagram.com/galetosatsPerché fermarsi
per la cucina precisa e raffinata di Alberto LandgrafMenu di degustazione
1.100 euro
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