Café de L'Usine
Francia | Parigi
2026
lo chef
Alice Arnoux
sous-chef
Chloe Le Lostec
ai dolci
Laurie Dumet
in sala
Brice Huet
in cantina
Alienor Godart
Chloe Le Lostec
ai dolci
Laurie Dumet
in sala
Brice Huet
in cantina
Alienor Godart
Brice Huet
in cantina
Alienor Godart
Nell’11° arrondissement, la celebre ex fabbrica Spring Court si è trasformata in una fucina di imprese creative. Dopo aver moltiplicato le sue esperienze tra le tavole più rinomate (La Marine a Noirmoutier, il Noma a Copenhagen, Le Perchoir a Parigi…), la chef Alice Arnoux sta gettando le basi in quella che un tempo era la mensa degli operai.
Il décor riflette la storia del luogo con un mezzanino in legno e metallo, grandi stufe in ceramica che scaldano gli ambienti in inverno e tavoli dal design vernacolare di un’altra epoca. Come un bistrot, con una terrazza coperta (non male nei giorni di pioggia!).
La carta a pranzo è volutamente breve: 2 antipasti, 2 piatti principali, 2 dessert, tutti perfettamente eseguiti con un’impronta bistronomica franco-nordica: fagioli bianchi, pistacchio, vongole, lombo di maiale, melanzana, scalogno, gnocchi, bietole e jus vegetale. C’è sempre un piatto vegetariano in carta, come la torta al vapore, mandorla e sorbetto di mirabella. A cena, il menu include un po’ il tutto in una degustazione di 5 o 6 portate con abbinamenti di vini, per lo più naturali.
La carta cambia di settimana in settimana, ma i signature restano.
Lo chef consiglia
Lao Siam, 49 Rue de Belleville, Parigi - instagram.com/laosiam_paris/Perché fermarsi
per accomodarsi in un luogo originale nel quadro parigino, con un’ottima proposta enogastronomica, a prezzi moderatiMenu di degustazione
55 euro
è perché hai negato il consenso all'utilizzo dei cookie della categoria "Miglioramento dell’esperienza".
Clicca sull'iconcina verde in basso a sinistra per modificare le tue preferenze.