Santabarbara

Liberi dagli schemi. È così che due cuochi dal background solido, Alessandro e Lorenzo, interpretano Santabarbara: una cucina diretta e sincera, lontana dai codici dell’alta ristorazione. La sala è raccolta e conviviale, con posti al banco e pochi tavoli; non ci sono camerieri, perché qui chi cucina è anche chi serve e racconta.

La condivisione apre l’esperienza con Il Fulmine, il menu più breve composto da una sequenza di piccoli assaggi al centro del tavolo. A seguire, due percorsi distinti — carne e pesce — che comprendono Il Fulmine più due portate aggiuntive (rispettivamente di carne o di pesce). Nessun obbligo per gli ospiti di scegliere lo stesso menu: ognuno può seguire il proprio percorso. Per chi vuole un’esperienza completa, un quarto menu più lungo riunisce entrambe le identità, carne e pesce, in un unico itinerario.

Nessun piatto è scritto: i menu vivono e cambiano di settimana in settimana, modellati sulla stagionalità e sulla disponibilità reale del mercato, uno dei punti di forza del progetto. Prezzi onesti, approccio diretto, atmosfera semplice ma curata: una cucina che vuole restare libera, personale e vicina.