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Il locale, a pochi passi dal London Bridge e ricavato da un ex bagno pubblico, è sicuramente sciccoso: design vagamente scandinavo, una decina di tavoli, atmosfera sobria e rilassata. Una volta seduti però, nessuno vi presenta il menu (degustazione): decide lo chef, con una decina di portate a suo piacere, ogni giorno a sorpresa.

Mossa astuta o precisa scelta della cucina, fatto sta che prenotare qui è diventato un'impresa. Una cosa è certa: nessuno protesta, alla fine tutti soddisfatti. Già, perché la proposta di Tom Sellers, ex di Tom Aikens e René Redzepi, si manifesta decisamente creativa e sorprendente grazie agli ingredienti usati, agli abbinamenti fuori dal comune, alle texture e ai sapori inaspettati, alle presentazioni molto curate.

Lo dimostrano efficacemente il Toast con ragù di lumache, burro al prezzemolo e cardamomo; i Fiori di nasturzio con zabaglione di ostrica; lo Stinco di maiale con datteri al brandy; lo Sgombro sottaceto con menta, fagioli  e limone scottato; il Foie gras con acetosella e marmellata di fragole. E per dessert, un bel Budino di pane e burro: geniale.