Linearetta

E poi dicono che i giovani non hanno voglia di  lavorare nella ristorazione. Da Linearetta è facile capire che esistono delle eccezioni. E che eccezioni. Il team è formato da ragazzi. Giovani sono gli osti, Davide Ambrosini e Alessandro Bonissone. Giovanissimo lo chef che hanno scelto, Filippo Di Terlizzi. Agile e modernista la maniera di proporsi. Ma in fatto di identità non si fanno sottomettere. Hanno scelto di cucinare e servire solamente quello che hanno toccato con mano e assaggiato di persona. I fornitori vengono scelti infatti dopo un'accurata selezione che prevede, come elemento fondamentale, la visita all'azienda.

Davide e Alessandro girano l'Italia (e non solo) alla ricerca di materie prime eccelse, che poi Filippo trasforma in piatti ogni giorno diversi. Esiste una carta indicativa con pochi punti di riferimento che rimangono invariati, ma la forza del locale è la proposta di due menu degustazione da 3 e 5 portate. Lo chef chiede solo di segnalare cosa non si può o cosa non si vuole mangiare. Poi ci pensa lui, giovane ma non sprovveduto: ha fatto la gavetta in una cucina stellata in Slovenia, poi è arrivato a Milano, ha cambiato filosofia ma non ha perso la mano felice.