Angiò
Sicilia | Catania
lo chef
Alberto Angiolucci
sous-chef
Andrea Pappalardo
ai dolci
Gabriele Conti Bellocchi
Andrea Pappalardo
ai dolci
Gabriele Conti Bellocchi
Folgorato sulla via di Niland, Alberto Angiolucci ha portato il concetto di frollatura del pesce sulle rive dello Jonio, in quella Catania in cui il pescato si consuma di preferenza marinato o passato sulla griglia. Un coraggio ripagato nel momento in cui, abbandonata l'idea di vendere i suoi salumi di mare sfusi, ha dato spinta ad Angiò come ristorante e inserito la degustazione degli stessi tra gli antipasti.
In carta i piatti seguono la stagionalità del pescato e combinano la materia prima ittica con quella del territorio. Al Patè en croute di mare del giorno si aggiunge, per esempio, il Mantecato di baccalà che in estate è abbinato ai fichi e in autunno a cachi e castagne. Un mantra dello chef è anche l'utilizzo di tutte le parti del pesce: a questo proposito, le uova miste diventano il condimento di uno Spaghettino con aglio nero e peperoncino che è tra i piatti più golosi insieme alla Trippa di mare alla romana, preparata sempre con l'ingrediente principe prelevato da specie diverse.
Interessante la cantina, a trazione naturale, sistemata in uno scaffale laterale da cui ognuno può segliere in libertà sbirciando, nel frattempo, le celle di frollatura.
Perché fermarsi
per un'interpretazione del pesce diversa da quella tradizionale della cucina della cittàMenu di degustazione
55, 70 euro
Prezzo medio antipasto
22.00
Prezzo medio primo
22.00
Prezzo medio secondo
22.00
Prezzo medio dolce
10.00
Prezzo medio coperto
3.00
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