Anno 1972, nel vicino Palazzo Chigi governa Giulio Andreotti. Gianfranco Achilli ha un’intuizione: aprire, a due passi dai palazzi del potere, un’enoteca che sappia offrire grandi bottiglie alla mescita abbinate a tartine che oggi definiremmo gourmet. Più di mezzo secolo dopo, Achilli al Parlamento prosegue la sua storia di qualità, innanzitutto come luogo di eccellenze enoiche, con oltre 5000 bottiglie in pancia, e poi anche come bel ristorante, dal 2021 la cucina è appannaggio di Pierluigi Gallo.
Lui è un solido professionista che comprende l’esigenza di proporre piatti inclusivi – non solo nel bistrot, ma anche ai tavoli gastronomici veri e propri – senza rinunciare al ghiribizzo autoriale. Ne esce un menu solido e godibile, con echi sia capitolini che campani ma non solo, Gallo è di origini stabiesi. Ecco quindi il Risotto burro, parmigiano e coda alla vaccinara, omaggio all’Urbe, o lo squisito Senza spaghetto alle vongole, in realtà tortelli farciti di crema di pasta con emulsione di vongole e olio al prezzemolo.
All’inizio del pasto, ti portano un panino con «la nostra idea di porchetta»: collo di maiale marinato nelle erbe. Una chicca, una delizia.
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it
classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it