Amano

Se ogni cuoco ha la sua personalissima firma, Vincenzo Sorvillo ha trovato la sua nei sapori e nei gesti di quella terra di Campania che gli ha dato i natali. Pochissimi tavoli, una cucina a vista e un ambiente familiare ed elegante allo stesso tempo fanno da contorno a una cucina che vuole essere un chiaro legame con il Mediterraneo e la sua grammatica gastronomica, tra le radici dello chef e il tessuto dell’isola che lo ha accolto.

Qui la tradizione si sente, ma è più un omaggio alla materia prima e a un modo di interpretarla con rispetto e umiltà. Sorvillo negli anni è riuscito a costruire un luogo in cui la semplicità diventa scelta consapevole e i prodotti, sardi e campani, raccontano una storia. Dai pomodorini coltivati alle pendici del Vesuvio fino all’olio di Villacidro, il menu, sempre coerente, segue le stagioni, ma resta fedele a un’idea di cucina schietta ed essenziale.

Tra le sue creazioni emblematiche, il Polpo al vapore con spuma di patate e granita alle olive, che mette in evidenza equilibrio, contrasti delicati, mare e memoria. Carta dei vini essenziale, ma ben calibrata, con etichette regionali e vini da meditazione, e qualche incursione più audace.