Forse tutti non sanno che Praga sta diventando un luogo interessante dove mangiare. O forse lo è già da un pezzo, ma non è forse così immediato darle credito in materia. Sodo è un ottimo punto da cui partire per smentire la noia culinaria mitteleuropea. Già dalla sua estetica si capisce il suo intento a esprimere con grazia ma altrettanta decisione la propria identità: le linee ordinate ed essenziali proprie dei tanti luoghi di derivazione scandinava vengono sporcate da sprazzi di colori accesi che spezzano il chiaro asettico a cui ci siamo tanto abituati.
Il nome è coniato da una delle preparazioni tradizionali con cui molti bambini cechi sono cresciuti: una sorta di crema alla vaniglia in cui vengono immersi pezzetti di brioche. E sul menu di Sodo ovviamente compare, ma fatto benissimo. Il punto di questo bistrot è proprio questo: riprendere piatti tradizionali e farli bene con i migliori prodotti locali, rendendoli gustosi, alleggerendoli laddove necessario, lasciando che diventino instagrammabili dal nuovo popolo dell'internet e facilmente ordinabili con una tazza di specialty coffee o un bicchiere di vino naturale, a seconda dell'ora del giorno.
Convinta che si possano cavare storie dalle rape, è editor di Topic Edizioni e responsabile editoriale della guida Osterie d'Italia di Slow Food Editore.
Convinta che si possano cavare storie dalle rape, è editor di Topic Edizioni e responsabile editoriale della guida Osterie d'Italia di Slow Food Editore.