Baratie

"Ruvido" è un aggettivo che da sempre soffre di una connotazione negativa - soprattutto dopo che, anche in cucina, ce ne si è appropriati spesso e volentieri per definire un carattere alternativo, con quel non-so-che di tenebroso e inavvicinabile; da Baratie, però, questa parola riconquista una sua dignità positiva.

Qui la cucina è "ruvida" in quanto materica, perché assume spessore, volume, consistenza. Non si tratta (solo) di piatti di sostanza: i condimenti, gli intingoli, le farciture e le fritture sono spesso generosi non per essere opulenti né per aggiungere una complessità fine a se stessa, anzi. Restiamo sempre e comunque di fronte a un luogo dallo spirito agile, fresco e dirompente, nel servizio come nell'offerta, dove è consensito ed è sacrosanto ordinare involtini di verza ripieni di pecora con un cocktail, o alici fritte per dessert (senza nulla togliere ai dolci, soprattutto quelli a base di frutta, veramente buoni).

A riprova che si può essere ruvidi e interessanti, ma soprattutto accoglienti allo stesso tempo, in barba ai belli e dannati di cui sopra.