Prima di dare vita al suo progetto, Matteo D'Elia, Sanremasco di 39 anni di strada ne ha fatta davvero molta: diplomato all'alberghiero di Taggia, giovanissimo ha lasciato la natìa Liguria per scoprire nuovi mondi. Francia, Grecia, ma soprattutto Inghilterra dove ha fatto gli incontri che hanno formato la sua conoscenza. Dopo le esperienze sotto il magistero di Locatelli, Sellers e Aussignac, l'incontro folgorante con lo chef Taiji Maruyama di cui è stato spalla per 3 anni, imparando a riconoscere e rispettare la natura di ogni materia prima.
Da Umami il cuoco è artefice di tutto: cucina, serve, cura la carta dei vini e ogni giorno crea momenti unici e irripetibili. La carne proviene da animali allevati da lui, la verdura dalle campagne dei suoi genitori e da conferitori locali. D'Elia è veramente consapevole di ciò che propone alla sua tavola. Il locale è elegante ma non pretenzioso: del tutto non convenzionale, è creato per accogliere, integrare, interagire. Il suo mantra lo annuncia a pieno già il nome dall'insegna: Umami, cioè "saporito".
torinese, enotecaria, sommelier professionista è tra i collaboratori liguri della Guida ai Ristoranti di Identità Golose
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Tavoli all’aperto
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