«Gli orti, stamattina, ci hanno regalato una palette di gusti. Lasciatevi condurre dall'improvvisazione dei nostri cuochi in una passeggiata leggera, frutto di un’associazione di sensi», scrive Alain Passard al principio del menu del pranzo dell’Arpège. Non scopriamo certo noi questo grande interprete mondiale della cucina di légumes (e poi non confiniamolo al cliché delle verdure: provate il menu Terre & Mer della sera), solo che la meraviglia ha superato le aspettative.
Il 3 stelle Michelin più celebre di Parigi prevede tavoli ravvicinati e camerieri in livrea beige che camminano leggeri in un’ambientazione agreste, che richiama quella dei leggendari 3 orti della periferia, bacini di una sequenza di piatti di impareggiabile meraviglia: Asparagi bianchi di Laigné-en-Balin al burro salato, Bouquet arlecchino con uva passa al burro nocciola, Soufflè al dragoncello, Isole flottanti alla verbena e Millefoglie al cioccolato che svelano infine un animo profondamente goloso.
Il conto è tra i più salati d’Europa ma una volta che ci si alza ebbri (grazie alla mescita della marchigiana Benedetta Vitelli) l'ammanco non piega l'umore neanche per un micro-secondo.
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt