Al di là della gratifica Michelin raggiunta nel tempo di un amen (primo servizio 29 agosto 2023, stella accesa 7 mesi dopo), Flavio Lucarini e Aurora Storari, compagni nel lavoro e nella vita, hanno tagliato un piccolo importante traguardo: si sono fatti conoscere per quello che sono, non per quello che la gente vorrebbe che fossero. Sono due cuochi di polso, combattivi, armati di uno stile preciso.
E no, non fanno cucina italiana, nonostante la carta d’identità parli chiaro e anche i nomi dei menu degustazione: “Cassia”, “Appia” e “Aurelia”. Tutte le strade non portano a Roma ma partono “da” Roma per approdare in posti distantissimi e capaci di insegnare tanto, come le tavole disseminate tra i vari arrondissement, che i ragazzi hanno frequentato per molti anni.
Sono le premesse di un Emiciclo democratico e aperto alle buone idee, in cui l'unico piatto di pasta, blockbuster dagli inizi, è in realtà una finta pasta: nel Raviolo di rapa rossa con salsa al latticello, ora condito con erbe affumicate, more sottaceto e pepe di Timut, non c’è tuorlo ma solo un gioco con gli amidi, che regala masticazioni diverse. E prima dell'estate 2024, al piano superiore nascerà…
articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)