Far capire che non troveranno una copia carbone: è l’impegno maggiore per i pluri stellati quando aprono un secondo locale, con un taglio diverso dalla casa madre. Succede invariabilmente e non depone a favore della maturità media della clientela, ma anche della critica. Eppure non deve essere difficile capire che il progetto di Niko Romito nei vari hotel Bulgari sparsi per il pianeta ha linee e anima ben differenti rispetto al Reale di Castel di Sangro. In quello di Roma, perché ora siamo nella Capitale, l’abruzzese ha portato la sua interpretazione della splendida tradizione italiana, con proposte dai nomi arci-conosciuti ma diverse nello sviluppo. Il Vitello tonnato sd esempio, guardandolo ma senza assaggiarlo, può risultare più piatti per quel disco rosso. Un primo boccone e si svela nella sua bontà.
Se il ristorante quotidiano è al piano terra, il Ristorante Niko Romito è al quinto. «E’ il mio ideale di cucina italiana, quella che vorrei mangiare quando sono fuori casa». Sorpresa: manca Roma, mancano le sue paste. Ecco invece Milano, ma si tratta di viaggiare. Brunch la domenica o pasto nella settimana è il trionfo della condivisione. Viva l’Antipasto all’italiana.
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi
+393806914759
Tavoli all’aperto
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