La cucina va in scena, e non solo metaforicamente, al Sensorium. Qui Federico Rottigni con la sua fidata brigata dà vita, sera dopo sera, a una performance che travalica l'esperienza gastronomica per trasformarsi in arte: teatrale, culinaria e neuroscientifica. Perché alla base di ogni experience c'è anche lo studio dei suoni che condizionano le percezioni del gusto. La colonna sonora è minuziosamente selezionata per accompagnare l'intera rappresentazione facendosi trasportare in un viaggio onirico di sapori e consapevolezza di sé.
Per immergersi in Ayahuasca, il percorso da 9 atti attualmente in scena, serve mente aperta, nessun preconcetto e voglia di mettersi in gioco. Al resto pensa Rottigni, generatore di sensazioni e sorprese per il palato. Sarà spiazzante scoprire che nel Non-chicken curry quel che sembra pollo è jackfruit; che l'ombrina del ceviche, in realtà, è skoby, la coltura di batteri e lieviti che opera la metamorfosi da tè in kombucha, trasformata in fibra edibile. E che anche il cioccolato del dolce è preparato con la vinaccia alchemica di Giorgio Mercandelli.
Inaspettato il pairing. Una sola la scelta da fare: alcolico e non alcolico.
giornalista catanese a Milano, classe 1966. «Vado in giro, incontro gente e racconto storie su Volevofareilgiornalista» e per una quantità di altre testate
+39023311188
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