“I 10 anni passati nell’arte contemporanea mi hanno insegnato a guardare, il decennio successivo nella ristorazione, da Châteaubriand e Dauphin, mi ha insegnato a gustare” sottolinea Franck Audoux.
Cravan è il frutto di un percorso che l’ha condotto nel mondo della mixologia. C’è stato prima Petit Cravan, un locale all’interno di un edificio di Hector Guimar dove i clienti potevano consumare drink. Il secondo indirizzo, Cravan – dal nome del poeta e pugile Arthur Cravant – si estende ormai su 5 piani a Saint-Germain-des Près in un ambiente ideato dal designer Ramy Fischler. Ogni piano ha un “ruolo” (bar, libreria, spazio di proiezione…), ma i cocktail restano sempre il filo conduttore grazie a una carta consistente – con una selezione di drink imbottigliati e Royales (a base di champagne) -. L’offerta gastronomica è cresciuta con una ventina di proposte in apparenza semplici ma perfettamente realizzate come l’uovo in brodo di dashi e la rivisitazione del vitello tonnato. Ogni ingrediente è meticolosamente reperito e talvolta esce dai sentieri battuti come gli asparagi delle Landes – in barattolo – che strizzano l’occhio alla stagionalità.
giornalista, scrive di creazioni contemporanee (art, architettura, design) e di art de vivre (cucina, enologia, mixologia) da 30 anni. Scrive per magazine (IDEAT, The Good Life, le Figaro Magazine, F…) e reviste di brands (Travelbook by Relais & Châteaux). Per 3 anni (2016-19), è stato caporedattore di Cuisines Révolution
PORTAMI LÌ
giornalista, scrive di creazioni contemporanee (art, architettura, design) e di art de vivre (cucina, enologia, mixologia) da 30 anni. Scrive per magazine (IDEAT, The Good Life, le Figaro Magazine, F…) e reviste di brands (Travelbook by Relais & Châteaux). Per 3 anni (2016-19), è stato caporedattore di Cuisines Révolution