Datil
Francia | Parigi
lo chef
Manon Fleury
sous-chef
Laurène Barjhoux
ai dolci
Ysaline Guibertin
in sala
Adèle Noguès
in cantina
Valentine Roustit
Laurène Barjhoux
ai dolci
Ysaline Guibertin
in sala
Adèle Noguès
in cantina
Valentine Roustit
Adèle Noguès
in cantina
Valentine Roustit
Dalla spada ai fornelli. Si può riassumere così la felice carriera di Manon Fleury, cheffe di Digione (classe 1991) che in città rappresenta da un paio d'anni una salda certezza. La spada era quella che lei impugnava da ragazza come schermitrice di alto livello: abbandonata l'attività agonistica, Manon s'è dedicata anima e corpo al suo secondo amore, bazzicando prima gente come Ledeuil, Barbot o Dan Barber (New York, dove ha assimilato la filosofia green), poi facendosi notare al bistro parisien Le Mermoz, infine aprendo questo simpatico e gettonato ristorantino in stile scandinavo al Marais, con ottimi risultati di critica e clientela.
Di lei piace l'approccio al vegetale, al sostenibile, alla stagionalità, allo zero sprechi e al Km. 0; risultato, una cucina per niente punitiva ma sana, vibrante e creativa come chi la confeziona: tutte donne o quasi. A testimoniarlo, suadenti portate tipo Asparago bianco in salsa di sesamo e crema d'arancia, Indivia caramellata con mela e acciughe, Gamberetti crudi in crema di riso fermentato con pesca e shiso, Spaghetti di zucchine con mandorle e cotenna di maiale affumicata, Fico arrosto con gelato di foglia di fico. Voilà.
Lo chef consiglia
Le Tajine Restaurant, 13 rue de Crussol, Parigi www.letagine-restaurant.comPerché fermarsi
per la vivace e allo stesso tempo delicata cucina vegetale di una cheffe rivelazione con ristorantino votato al femminileMenu di degustazione
60, 80, 90, 150 euro
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