Non aspettatevi un locale di lusso, nonostante l'attestato della stella Michelin inquadrato all'interno: la perenne coda di clienti in strada (siamo nel popolare quartiere Central) e le anatre laccate che penzolano in vetrina vi fanno già capire che si tratta di insegna alla buona per indigeni, con qualche turista (gourmet) infiltrato. 99 volte su 100 però, il turista non ordinerà dim sum, noodles o altri piatti cantonesi (giustamente, perché qui solo discreti), bensì l'oca arrosto, specialità della casa fin dal 1957.
Un piatto succulento, essendo l'oca più grassa e gustosa della tradizionale anatra, giustamente osannata proprio in questo locale da Anthony Bourdain grazie alla pelle sottile e croccante oltre alla carne tenera e succosa, impregnata com'è di grasso sottocutaneo sciolto nel forno a carbone. Senza contare il gusto unico e dolciastro dato dalla marinatura (ricetta segreta del cuoco Chu Kin-wah, a base di una ventina d'ingredienti) e l'abbinamento con la salsa agrodolce di prugne servita a fianco, insieme a riso o noodles.
La parte più golosa? Le zampe: quelle più care sul menu, ma anche le più gettonate.
curioso e instancabile cittadino del mondo, come critico/giornalista prima di musica e poi di enogastronomia (La Stampa, Panorama, L'Espresso, Guida ai Ristoranti L'Espresso). Si diverte ad abbinare il giusto sound a vini, piatti, cantine, spa, hotel, nei panni di music designer e sound sommelier (psmusicdesign.it).
curioso e instancabile cittadino del mondo, come critico/giornalista prima di musica e poi di enogastronomia (La Stampa, Panorama, L'Espresso, Guida ai Ristoranti L'Espresso). Si diverte ad abbinare il giusto sound a vini, piatti, cantine, spa, hotel, nei panni di music designer e sound sommelier (psmusicdesign.it).