La zingarata veneziana dei fratelli Scarello, quelli degli Amici di Udine, è un silenzioso scenario lagunare in un'isola che - quando si chiamava Sacca Sessola e non poeticamente Isola delle Rose - fu deposito, casa di cura e ospedale e che ora ospita un grande albergo di stile internazionale. Il ristorante è ospitato in quello che fu il dopolavoro di chi sull'isola si guadagnava da vivere, rimasto intatto nella sua popolaresca archiettura novecentesca.
Un luogo magico, meditativo, dedito all'autoproduzione e alla riflessione su una cucina sostenibile ed etica, lontana dai red carpet di una certa Venezia e credibile oltre ogni dubbio. I fratelli Scarello (lo chef Emanuele e la sommelier e manager Michela hanno immaginato un orto con cucina confortevole, languido, che dà già molto al momento dell'aperitivo ma poi si supera nella cena che si esprime in due menu degustazione: il Giardino delle Rose parte dalle Alghe (dell'Adriatico con panna cotta all'acqua di mare e agrumi) e celebra i prodotti dell'orto (i pomodorini, la cipolla, i peperoni, le olive). E il LagunAmare che valorizza i prodotti delel acque locali, le moeche, le seppiole, la ricciola.
romano di stanza a Milano, sommelier e giornalista del quotidiano Il Giornale, racconta da anni i sapori delle città in cui vive
Tavoli all’aperto
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romano di stanza a Milano, sommelier e giornalista del quotidiano Il Giornale, racconta da anni i sapori delle città in cui vive