Per poter riuscire a cenare da Julia è necessario prenotare con circa un mese di anticipo, segnandosi la data del 15 di ogni mese, quando vengono aperte le prenotazioni per quello successivo, per cercare di accaparrarsi uno degli appena 22 coperti che offre la sala di questo piccolo bistrot, diventato un classico della ristorazione porteña e una meta ambita da tutti. Ogni giorno la lista di attesa per cenare in questo posto è di una cinquantina di persone. La cucina di Julio Martín Baez mostra ispirazioni orientali, tecnica, talento, attenzione alla stagionalità del prodotto e una gran libertà di interpretare tutto questo.
Il risultato è, semplicemente, delizioso e inedito, freschissimo e strabordante di vegetali e di sfumature all’insegna dell’equilibrio: tra l’acido, l’amaro, il piccante, l'umami, l’agrodolce. Un menu di 7 portate con un pairig di livello con le più interessanti etichette del paese. Se si fallisse nel tentativo di prenotare da Julia, si può felicemente ripiegare sulla seconda insegna di Baez, a pochi passi dalla prima: Franca. Stessa mano e stesso estro, proposta altrettanto creativa ma meno elaborata, e una favolosa carta di vini.
Nata a Milano da madre altoatesina e padre croato cresciuto a Trieste: austroungarica di nascita e radici, ma attratta dai sud. Ha scritto (tra gli altri perDiario e Agrisole), tradotto (tra le altre cose: La scienza in cucina di Pellegrino Artusi), assaggiato e fotografato tra Argentina, Cile, Guatemala e Sicilia per oltre dieci anni. Nel 2022 è tornata a Buenos Aires da cui collabora con Identità Golose e 7Canibales.
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Nata a Milano da madre altoatesina e padre croato cresciuto a Trieste: austroungarica di nascita e radici, ma attratta dai sud. Ha scritto (tra gli altri perDiario e Agrisole), tradotto (tra le altre cose: La scienza in cucina di Pellegrino Artusi), assaggiato e fotografato tra Argentina, Cile, Guatemala e Sicilia per oltre dieci anni. Nel 2022 è tornata a Buenos Aires da cui collabora con Identità Golose e 7Canibales.