Aramburu

Si potrebbe trovare indicato, in qualche recensione, che la proposta della cucina di Aramburu si declina in un menu di 18 portate. Non è così, per fortuna. Si tratta di una ventina di godibilissime preparazioni, servite in 5-6 passaggi, in modo molto piacevole e rilassato da un servizio attento e preparato che non si sofferma troppo sulla descrizione di tecniche e preparazioni, enumerando appena gli ingredienti principali che compongono l’assaggio.

Nei bocconi - esteticamente bellissimi e assolutamente godevoli al palato - Gonzalo Aramburu celebra e interpreta il prodotto argentino, declinandolo attraverso il mondo vegetale, marino e terrestre. Così tra una Nube di capasanta, mela verde, lime, huacatay; una Grancevola di Ushuaia, pera, aneto; un Risotto di patate andine, formaggio manchego, spugnole, polpo affumicato, riso selvaggio, Gonzalo racconta, in un paio di ore che passano volando, i diversi paesaggi del paese dosando sapientemente tecnica, equilibrio e piacere sensoriale.

Il solo bistellato di tutto il paese. Unico in tutta la città - e il solo nel paese come ristorante puro, ossia senza un hotel di lusso alle spalle - a figurare nelle prestigiose fila Relais&Châteaux.