Questo piccolo borgo incastonato nella Romagna che confina con la Toscana è un inaspettato melting pot, dove l’ospitalità e l’inclusività sono valori alla base della sua comunità grazie alla famiglia Cameli e al suo Al Vecchio Convento di cui è praticamente impossibile distinguere il confine: conta il ristorante, l’albergo diffuso, la scuola di italiano, la scuola di cucina, la tartufaia e il forno Verde Olmo.
La cucina di Matteo Cameli, figlio dei fondatori e chef del ristorante, è frutto di continui scambi culturali e periodi di lavoro nelle cucine nord europee, tra cui Frantzén e Noma. Nei suoi piatti non mancano tecniche scandinave - prima fra tutte, la fermentazione - le sue radici, tradizioni e i prodotti dell’Appennino. Il risultato è estremamente interessante - con piatti come i tagliolini con pomodoro fermentato e olio di fico, i cappelletti ripieni di pernice rossa e ricotta fermentata per quattro mesi, un miso di ricotta a cui si aggiunge un garum di carne e una salsa di orzo fermentato al koji - e allo stesso tempo così confortevole da essere perfetto per il pranzo della domenica (non mancano le tagliatelle classiche al ragù di lepre e la tagliata di vacca vecchia).
gastronoma e professional organizer, classe 1996, cresciuta dove la tradizione gastronomica è culto: Bologna, la Grassa.
La tavola è il suo posto preferito: ama esplorarlo in Italia e durante i suoi viaggi all’estero. Oltrechè per questa guida, è contributor per altre testate di settore.
+393792596941
Ristorante con camere
Tavoli all’aperto
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gastronoma e professional organizer, classe 1996, cresciuta dove la tradizione gastronomica è culto: Bologna, la Grassa.
La tavola è il suo posto preferito: ama esplorarlo in Italia e durante i suoi viaggi all’estero. Oltrechè per questa guida, è contributor per altre testate di settore.