Autem

Sono tutti lì, riposti uno sopra l’altro, i menu scritti a mano da Luca Natalini e da lui gelosamente conservati. Di origini toscane, ha in sè molto radicata l'idea di una cucina di mercato e a confermarlo sono le frequenti incursioni stagionali in carta.

Firma piatti sofisticati, che hanno la solidità della tradizione ma anche l’eleganza della formazione francese. Gli amuse bouche sono piccole opere d’arte come la Pasta brisé croccante, con parfait di fegato di pollo e gelée al pomodoro. La Pasta in bianco passa da sempre da un decotto di alloro (40 giorni sulle sue foglie) ed è mantecata con un vermouth alle prugne, aceto e miele.

«Dimenticate Autem. Pensate alle trattorie di Firenze!» esordisce mentre presenta il crostino toscano all’interno di un raviolo, con gelatina al vin santo e finocchietto selvatico. Ma Autem è il salotto elegante di Porta Romana, con cucina a vista e i tavoli tondi ben distanziati. Le luci meticolose illuminano con contezza, mantenendo fermo l’obiettivo sulle preparazioni, dai fornelli alla tavola. Natalini è volto sicuro della sua impronta ma è soprattutto padrone di casa e il bel servizio in sala ne fa un sentito eco.