I soffitti a cassettoni in stoffa, la profondità tridimensionale delle foto alle pareti, la luminotecnica variabile con le fasi del giorno e della notte, l’acustica sviluppata con l’Università di Graz per cui in ogni sala c’è una sola piccola cassa ma il suono avvolge ogni anfratto. Le pavimentazioni in abete ripulito, i tappeti veneziani... A neanche un anno dal varo, Atelier Moessmer è già tra i più bei ristoranti d’Italia.
Ma l’elemento che fa più impressione è l’età media dello staff, 26 anni, la più bassa tra i 3 stelle italiani. Nella gerontocrazia imperante, Norbert Niederkofler ha deciso di assegnare subito grandi responsabilità - anche economiche - a Mauro, Matteo, Lukas, Leonardo, Selina… e loro se le prendono tutte, componendo una cucina che viene da lontano tra Pho di montagna, Tartare di coregone, Gnocchi di rapa rossa e Tarte tatin per tutto il tavolo. Ovvero, espressioni autentiche dell'intorno.
Sono i rivoli di “Cook the mountain”, una delle filosofie di cucina più assennate e fortunate dell’ultimo decennio. Pensieri rivolti al futuro come pochi altri.
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt
+390474412165
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