E poi uno si chiede cosa ci troviamo di interessante nella cucina paulista. Intanto, la prima cosa che notiamo è l’età molto bassa di chi ha il coraggio di aprire un ristorante: Manuelle Ferraz è una ragazza molto giovane, eppure conduce già da tempo due delle insegne più popolari di San Paolo: la prima nel quartiere (ex industriale, ora di tendenza) di Barra Funda; la seconda all’interno del Masp, il Museo dell’arte della città.
Baianeira è la crasi delle sue due influenze: Manuelle è nata nel Minas Gerais (mineira) ma a un passo dallo stato di Bahia (bahiana) più a nord. E la cucina mescola questa doppia onda, nel primo dei due locali, affacciato sulla strada, grazioso, su due livelli. Se potete scegliete il balconcino al piano di sopra e cominciate con i triviais (le cose semplici) di quest’insegna di cucina popolare, cioè molto gusto e tanta sostanza: salsiccia, carne de panela (cotta i npentola a pressione) o filetto di pollo organic. Basterebbero solo questi, a ben pensarci, già che ogni piatto viene con riso, fagioli, creme o legumi che cambiano giorno per giorno.
Ma noi mica ci si accontentava: abbiamo preso poi un Picadinho (carne tritata) di carne con uova di galline ruspanti, banane di terra, riso e fagioli. Sorseggiando il Gorò de Mainha di produzione propria, un delizioso concentrato di succo di canna, zenzero, aceto di mele, ananas… Prima del conto, chiedete un cafe coado (filtrato): il Brasile è il più grande produttore al mondo e la cultura media è elevatissima.
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Tavoli all’aperto
laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt