Atto

Siamo tra la piazza della Repubblica e via Ghibellina. Troppi turisti imperversano nelle strade. Poi un angolo di paradiso. Palazzo Portinari Salviati: luogo di pace e suggestioni dantesche. Già il nome della sala: “Corte degli Imperatori” citando Battiato ci rende lieti, gli affreschi di Allori a tema Odissea completano l’opera. Come Ulisse trova pace nella sua Itaca, così i viandanti golosi, qui, trovano la loro soddisfazione. Mollica predilige da sempre mescolare come in un gioco di carte contemporaneità e tradizione. Si gioca sul sicuro, piatti di carattere come è il modo di essere dello chef. Intelligente la possibilità del “Menù degustazione” modulare: si possono cambiare alcuni piatti consentendo di poter cambiare vino. Secondo stagione: proposte che iniziano col vegetale fino alla cacciagione, sempre presenti poi alcuni piatti “signature” o proposte di ingredienti per “compartir” dal patanegra al caviale. Lo chef si fa in 4 per accontentare il proprio ospite. La chiave della proposta è sempre l’ingrediente, la tecnica che pure c’è, non è esibita, non viene mostrata ma è presente. Servizio incantevole e cantina di pregio: vasta e profonda, condotta dalla brava Clizia Zuin.