Già il nostro primo boccone e il nostro primo sorso al Contrada Bricconi danno la misura di tutto, lo abbiamo raccontato qui. Trasportano subito in quella dimensione parallela che deve aver affascinato Giacomo Perletti fin da quando - lui bergamasco classe 1986 - anni fa scoprì questo angolo di paradiso disperso salendo lungo la Val Seriana e trovandovi un gruzzolo di case che nessuno ormai abitava.
Ora, grazie a Perletti, quel deserto circondato dal verde è diventato una meta per i gourmet attraverso un progetto che ha conquistato anche lo chef Michele Lazzarini, lui lo ha scelto non solo per proseguire la sua carriera dopo 9 anni con Norbert Niederkofler ma anche per poter portare avanti in autonomia la filosofia Cook the mountain.
Effetto volano: Michele ha stretto via via a sé Arialdo, che è tornato ad allevare trote fantastiche a Gandellino; Mauro, col suo orto a Caspione; David, coi suoi vini da vitigni resistenti dalle parti di Edolo... Un intero meccanismo di comunità si è rimesso in moto: Contrada Bricconi di suo è allevamento, caseificio, presto anche luogo di ospitalità per la notte... Un piccolo distretto produttivo di montagna, rinato dalle sue ceneri.
La cucina di Lazzarini risponde all'agricoltura e non viceversa, ossia è il prodotto agricolo che si fa cucina. Ogni materia prima viene prodotta in casa o da fornitori di prossimità, poche cose vengono da più distante e solo da chi condivide la stessa logica. Lazzarini coltiva idee brillanti e fruttifere, è una prospettiva vera e solida di tavola italiana.
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classe 1974, giornalista professionista, si è a lungo occupato soprattutto di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa esattamente l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta sui viaggi e sulla buona tavola. Caporedattore di identitagolose.it