Alchemist
Danimarca | Copenhagen
lo chef
Rasmus Munk
sous-chef
Magnus Brandenburg Carlsen e Christopher Nexø
in sala
Lykke Metzger
Magnus Brandenburg Carlsen e Christopher Nexø
in sala
Lykke Metzger
L’ingresso dalla porta di un castello e una videoinstallazione che proietta la tua faccia su quadri celebri e immagini simbolo della storia. Sette ore spese in 4 ambienti, con 50 assaggi più o meno solidi e una ventina di calici di vini, tè e kombucha. Il cuore dell’esperienza seduti sotto al Dome, una cupola enorme che ti avvolge ad angolo piatto con 13 trame spettacolari (Bauhaus, Escher…). La stanza dei dessert con barattoli di vernice da leccare. Una Lounge per ripensare al turbinio di sperimentazione, astronomia, messaggi sociali, deliciousness, puro entertainment.
È l’holistic dining di Rasmus Munk, cuoco-pensatore e anche un po’ scienziato mosso dal desiderio di «cambiare il mondo attraverso il cibo», una missione che dal 2019 ha confinato in lista d’attesa 2 milioni di persone, pronte a spendere mille euro per una cena. «Nella ristorazione, ci siamo concentrati troppo su gusti e sapori. Ma il cibo ha significati molto più ampi e noi siamo qui per esplorarli». Alchemist è l’ultimo chilometro di un percorso plurimillenario: la gastronomia che passa da disciplina reietta a commensale degno di stare al tavolo con le arti e le scienze che hanno scritto la storia dell'Occidente.
Perché fermarsi
per capire che, con il nuovo millennio, la gastronomia ha possibilità che vanno molto oltre la somma di grandi solidi e liquidi, serviti da personale gentileMenu di degustazione
5.400 euro
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