Sempre più maturità nei piatti di Francesco Rozza, piatti convincenti ricchi di sfumature attenti alla regola del non spreco delle materie prime attraverso un sapiente uso delle stesse, una istintiva capacità di stimolare ricordi ancestrali attraverso il recupero di sapori mai dimenticati. Fortemente legato alla tradizione contadina riesce a carpirne l'essenza trasformandola per renderla leggera e attuale rispettando la ricchezza del gusto senza caricarla dell' eccessiva opulenza. Pesci di acqua dolce, verdure, frattaglie, animali da cortile, sono le materie prime del territorio da cui attinge a piene mani seguendo la stagionalità, e se nei periodi freddi prediligie i piatti più ricchi con il caldo dà il meglio di sè con proposte dell'orto per nulla scontate.
La sala calda elegante e accogliente con tavoli spaziosi e ben distanziati, lunghe tovaglie bianche su cui appoggiano poche cose essenziali, niente di eccessivo. Il servizio attento e premuroso ma non assillante è affidato alle sapienti mani del maitre Davide Baietti. La carta dei vini curata da Luca Babbini patron del locale è ricca variegata e non priva di piccole chicche per nulla scontate.
Parlando di tentazioni non si può tralasciare il pane fragrante e il dessert dove meritano la citazione il Pane e Latte e Financier con mousse di torrone cremonese, ingrediente fin troppo dimenticato dalla ristorazione locale.
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Tavoli all’aperto
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torinese, enotecaria, sommelier professionista è tra i collaboratori liguri della Guida ai Ristoranti di Identità Golose