Un locale, un progetto. Un luogo di culto per i patiti della mixology. Un segno della tradizione e della maestria dei bartender italiani. Tutto questo è il Jerry Thomas, il secret bar intitolato al “Professore”, al più grande dei grandi barman della storia. Roberto Artusio, Leonardo Leuci, Antonio Parlapiano e Alessandro Procoli ne sono stati i fondatori, ormai 13 anni fa. Interpreti di un modo di fare cocktail che ha permeato e contaminato lo stile di molti giovani barman venuti dopo di loro. Il locale è un private club, celato dagli sguardi indiscreti dietro una porta nera in uno stretto vicolo capitolino.
All’interno divani di pelle, luci calde, tanto legno e soprattutto moltissime bottiglie, alcune delle quali prodotte direttamente dai “4 cavalieri” del bere miscelato. La tradizione e i classici restano da sempre il punto di partenza di una sperimentazione a volte capace di spingersi molto avanti e di accelerare verso punte di creatività smisurata. Ricette ripescate in antichi testi rivivono con distillati e liquori moderni, attuali.
Fermentazioni, estrazioni, distillazioni sotto vuoto, sovraintendono alle preparazioni al bancone come nel recente Peat+Milk con kefir, yogurt, whisky torbato - un twist del Grasshopper – o il River Martini, twist dai profumi e dagli aromi del nord Europa grazie all’utilizzo del gin Himbrimi, con botaniche che richiamano l'Islanda. Gli evergreen Old Fashioned e Manhattan, preparati con il vermouth del Professore, restano fra i più bevuti nel primo speakeasy italiano. Obbligatoria la prenotazione, non si serve vodka.
+390696845937
curioso per natura e per percorsi, con una laurea in Fisica e 25 anni da commentatore sportivo sui canali di Eurosport. Oggi è voce di GolfTV, ha una cattedra allo Iulm e ama formare i giovani talenti della comunicazione. Le sue passioni: giocare a golf e raccontare storie di luoghi, cibi e vini
