Questa elegante trattoria di città ha il pregio di poter guardare al passato e di vedere già il futuro. E' la storia di una famiglia dedita alla ristorazione dal 1971 con Agostino Muzi e sua moglie Giuliana che avviarono l’attività che poco più di un decennio fa si è in qualche modo sdoppiata con il locale appena fuori città guidato dal figlio Riccardo e con questo, di cui parliamo, situato in pieno centro storico. Qui la figlia Romina ha avviato un percorso che sta evolvendo grazie all’apporto del marito Gianluca e dei figli Emanuele (entrambi in sala, tra le volte a botte e mattoni) e Federico con lei in cucina e che ha scelto la virtuosa strada della pasticceria tornato dopo alcune belle esperienze raccogliendo i primi successi.
C’è l’orto dal quale arrivano i vegetali e se non bastano si attinge al mercato contadino così come c’è un rapporto stretto con diversi produttori della zona per approvvigionare un menu di territorio e di tradizione che segue le stagioni ma sul quale si innesta qualche nuovo accostamento. Ne sono prova il Carciofo, topinambur e olive, il Baccalà mantecato con spuma di zucca e chips di zafferano o i Ravioli ripieni di agnello con lavanda e zafferano dell’Aquila che si affiancano alla consolidata fattura dei Maccheroni alla Chitarra con funghi e tartufo, del Tortello ripieno di ricotta di pecora con fave, pomodorini confit e menta e dei tagli di Agnello, con le costolette panate o con il coscio alle erbe.
Curiosi dei dessert di Federico? Solo un paio di suggestioni, tra Tiramisù con gelato al caffè e gel di agrumi e Popcorn con gianduia e pera.
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Tavoli all’aperto
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esperto di comunicazione, giornalista e sommelier, da trent'anni racconta ristoranti, produttori e territori. È fondatore e curatore del congresso di cucina regionale MeetInCucina e del sito vinirosa.it