La luce soffusa e intima, la cura per gli oggetti d’arredo, il servizio impeccabile e discreto. Ospitato all’interno del cinque stelle Dimora Palanca, il ristorante Mimesi è il nuovo must in città per i gourmand. Merito dell’estro e del talento del giovane chef Giovanni Cerroni: romano, classe 1991, conquista con la sua cucina “concettuale ma accessibile, tecnica ma avanguardista”, spiega.
È una cucina cosmopolita, plasmata tra il Giappone, la Francia, la Spagna e l’Italia, passando da maestri come Andoni Luis Aduriz e Terry Giacomello. Stagionalità, essenza, etica, territorio e passione sono le parole chiave che riassumono la sua ars coquendi, caratterizzata dalla profonda conoscenza della chimica degli alimenti, riproposta con precisione e leggerezza.
“La mia rivoluzione gastronomica è una cucina che deve parlare a tutti”, sostiene. “Una cucina che sia chiara e buona, realmente sostenibile”. La rivoluzione è servita. Declinata in un menu degustazione da 5, 7 e 9 portate: Super Io, Io ed Es, tre intriganti formule ispirate alla psicoanalisi freudiana. In accompagnamento, una selezione di 400 etichette.
In primo piano i vegetali di stagione, che diventano ingredienti nobili: cardoncelli, cavolfiori, carciofi, topinambur, porri, verze, patate, levistico, di provenienza locale ove possibile. In carta, Fungo, levistico e radice di prezzemolo e Cavolfiore, mandorla e latticello. Superlativi i primi Cappelletto al topinambur, carciofi e limone nero e il Risotto alle ostriche affumicate e shiso. Semplice quanto appagante il dolce, la Pera… no waste!, summa della sua filosofia.
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giornalista professionista, è consulente di Identità Golose, vice direttore di The CUBE Magazine e collaboratrice di Turismo&Attualità, Marco Polo. Autrice di Guide e di libri editi da WhiteStar