Circa 15 anni fa, qualcuno dopo l'apertura, 'O Scugnizzo ha dato il via a un modo nuovo di intendere la pizza ad Arezzo, restituendole una dignità prima compromessa da bizzarre croste condite o pizze della tradizione partenopea ben eseguite ma "annoiate". Pierluigi Police, campano di Mondragone, è passato dal tessile alla ristorazione alla fine degli anni Novanta ma c'è voluto ancora molto tempo, tanta passione tanta ricerca e tanto studio per migliorarsi, differenziarsi e arrivare a costruire quella che è una vera e propria icona in città, contribuendo a dare vigore anche ai colleghi.
In un territorio non sempre incline all'apertura, la famiglia Police si è fatta amare per la delicatezza, la professionalità e per aver trovato la combo perfetta: un locale semplice ma accogliente con una proposta sofisticata sia rispetto al menu delle pizze sia all'eccellente offerta delle birre artigianali, tanto hype da essere rinomato presso i beer geek molto prima di quanto non lo sia stato presso i gourmet.
In linea una proposta di pizze base rossa, base bianca, montanare e la pizza fritta. Da provare: l'Oro di Napoli con pomodoro giallo, alici di Cetara, olive di Gaeta e, se la trovate, la Montanara dolce con marmellata di albococche, ricotta e pepe di Timut (certamente ispirata alla Crisommola di Franco Pepe). Pierluigi e il figlio Gennaro, che lo affianca egregiamente da anni, sono stati particolarmente proattivi durante il primo lockdown, creando un servizio di pizza a domicilio consegnata direttamente da loro e condita da un sorriso grande e provvidenziale, seppur mascherato.
Tavoli all'aperto
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articolo a cura degli autori Identità Golose