Negli anni più complicati per mettersi in gioco nel mondo della ristorazione, ecco tre fratelli, dal cognome benaugurante, che aprono il loro locale nel cuore di Trento e partono da un progetto comune dopo aver camminato separatamente, chi da Chiesa ai tempi di Brunel, chi da Alfio Ghezzi e chi ancora lavorando in alberghi stagionali tra mare e montagna.
Gli Augurio hanno dalla loro uno spirito giovane e decisamente intraprendente, un'organizzazione del lavoro che permette a Mattia e a Samuele di dedicarsi alla cucina, e a Luca di curare la sala e la cantina, e non ultima, un'idea di valorizzazione del territorio che passa attraverso la versatilità dei piatti e l'obiettivo di creare un'esperienza a tutto tondo per l'ospite. Magari passando attraverso una carta geografica alimentare che parte dall'orto, visto che i fratelli hanno casa a Roncegno, e nei campi di proprietà coltivano aglio orsino e fiori eduli, tra le altre cose, con l'idea di spingersi a breve verso fermentazioni fatte in casa utilizzando asparagi, shiitake e pomodori. Ma poi ci sono anche i germogli e le erbe fresche tutto l'anno, grazie alla microserra che è presente nella sala principale del ristorante.
Muri, volte in pietra, il profumo del larice, la grande cucina a vista, le porcellane locali di Verolab in tavola, e anche nella sala sotterranea, utilizzata spesso per degustazioni ci si sente a casa e coccolati, tra una Guancia di maiale al Teroldego con millefoglie di patate al timo e una Suprema di faraona con il suo jus, scalogno confit e corniolo allo Sherry.
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Tavoli all'aperto
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giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale e viaggiare