Nel cuore del centro storico, in una posizione a dir poco strategica (siamo a 30 metri da Piazza Vittoria dove si trova un ampio parcheggio e dalla fermata della metropolitana), c’è una meta gastronomica di cucina contemporanea che mancava a Brescia.
L’ambiente è all’insegna della convivenza armonica di elementi storici e di design: le quattro colonne “ereditate” dalla struttura del palazzo incorniciano ad arte il nucleo della proposta enoica, ossia, un bancone del bar, dove sorseggiare un aperitivo, circondato da una cantina a vista che si specchia in una ricca ampia e ben costruita, da cui, lasciandosi anche consigliare dalla preparata Tea Guerini, che cura abilmente la regia della sala, si può attingere al bicchiere. “Nascosta” nel locale c’è tanta tecnologia d’avanguardia che ottimizza risorse e consumi in un’ottica di grande attenzione alla sostenibilità.
Alla guida della cucina, il giovane Davide Modesti capace di dare sostanza e vivacità a un progetto di ristorazione che valorizza il territorio, non dimentica le proprie radici e anzi le riscopre in chiave diversa e le porta nel presente guardando avanti. Così lo “Spiedo” alla brace incarna felicemente la rilettura dell’autentico spiedo bresciano, utilizzando cubi di costina e polpa di mora romagnola pennellati di sarde di lago e accompagnati da patata, ketchup e peperoni. Il Risotto cipolle, zafferano e liquirizia gioca il campionato della ghiottoneria, senza essere ridondante grazie a un bilanciamento sorvegliato degli ingredienti.
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Tavoli all’aperto
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autrice del libro Gli anni d'oro della cucina parmigiana, per l'Accademia Italiana della Cucina, collabora a “Gusto”, pagina golosa della Gazzetta di Parma