Federico Gramignani è uno chef umbro “di ritorno”, che ha girovagato per qualche anno arrivando fino in Australia, passando anche dalle vicine Marche. Quando finalmente riprende la via di casa sceglie un luogo iconico di Perugia, che fino a poco tempo fa ospitava Società Anonima, indirizzo ben celebrato per aver offerto un’atmosfera nuova e inconsueta per una piazza troppo lungamente ingessata in una tradizione culinaria impolverata e priva di novità.
Ricomincia da qui Federico, ma lo fa sparigliando le carte: se gli arredi e il decoro sono gli stessi (underground e affascinanti con il bancone bar che domina la sala e la bella cucina a vista), il menù (anzi i tanti menù) sono frutto di una mente fervida e ricca di innovazione e pensiero. Sembra non porre limiti alla fantasia Federico, che ostenta tutto il suo talento in una serie infinita di preparazioni in cui si fondono reminiscenze giovanili, esperienze orientaleggianti, riferimenti alla terra umbra e in cui le materie prime utilizzate sono proiettate in un caleidoscopio di sapori, tecniche e suggestioni uniche.
Cucina d’avanguardia assoluta, un’esperienza del gusto difficile da raccontare in poche righe, come nel Coniglio “alla thailandese”, mayonese satay; Cappelletti, faraona in salmì e tartufo nero; Diaframma, aglio nero, cicoria, patate dophinoise. Menzione d’onore per il bravo Karam Maheny che affianca Federico in cucina e soprattutto per Valeria Carossino, barlady e sommelier, che in sala mette in scena uno spettacolo nello spettacolo, con cocktail straordinari in abbinamento ai piatti dello chef.
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giornalista enogastronomico, direttore responsabile di James Magazine, ama la bellezza, gli Champagne e due colori: il nero e l'azzurro