Una delle aperture più interessanti degli ultimi due anni, un luogo che fa impazzire Dabiz Muñoz, giusto per dire. Hugo Muñoz riprende la tradizione gastronomica madrilena dei mestizaje. Ricette, tecniche, ingredienti, giapponesi e spagnoli uniti in modo audace da un grande professionista che coniuga in sé conoscenza, immaginazione e brio. Scopre la magia dei nigiri da Ricardo Sanz (Kabuki). Con KBK, prima attività in proprio, inizia a delineare lo stile e il modo di comunicare attraverso la cucina. Dopo anni, la collaborazione con Carbón Negro e Larrumba lo porta ad affermare la sua autorità nel campo gastronomico con una filosofia personale.
Ugo Chan è un locale con bancone (tipicamente giapponese) e cucina a vista. Minimal ma accogliente: materiali pregiati, tavoli distanziati, luce naturale. In sala, Leticia Palomo dirige un team giovane che via via crescerà. La breve carta invita a optare per un menu omakase di stampo giapponese con piatti scelti dallo chef. Non meno di 70 euro per ospite. Qui trovate la Zuppa di cipolle con consommé di bonito affumicato, comté, finferli e tartufo mesenterico, piatto monumentale che coniuga l’essenza di Francia e Giappone. Fusione estrema ma ben bilanciata.
Abbinamenti singolari che funzionano quasi sempre. Porzioni piccole ma che rilasciano al palato un’esplosione di sapori armonici, contrapposti, vivaci. Deliziosa, dal menu 2023, l'Aragosta in 3 servizi (sashimi, tartare e suqet) coma le Lingua alla mugnaia di yuzu. Una cucina che nasce da viaggi, conoscenza, esperienza, passione ed emozione.
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articolo a cura degli autori Identità Golose