Ristorante di cucina contemporanea che si distingue dalle numerose aperture avviate a Madrid negli ultimi tempi. Per la solidità della sua cucina, riflesso dei viaggi e dei vari insegnamenti, e per la sensibilità e le competenze con cui viene realizzata, il lavoro di Pablo Fernández è una ventata d’aria fresca, inaspettata e promettente.
Due menu degustazione, oltre a una breve carta, permettono di godere di piatti ultimati sul bancone che fiancheggia la sala, convertita in pass. L’audace ibridazione della cucina di Fernández si palesa con i Minitacos di foie gras su strato di riso croccante, peperoncino d'Espelette e salsa hoisin ma anche con il Panipuri indio ripieno di una salsa di carabineros e sormontato da uova di pesce volante.
Alcune chicche, come le Sfoglie di barbabietola con crème fraîche e caviale ricordano il piatto dello chef Mauro Colagreco al Mirazur. Impeccabile la sua versione del Chupe de camarones peruviano con gamberi di Huelva all’aceto di huacatay; buonissima la Tartare su pan brioche (e tutto quello che di variabile potrebbe capitarvi ancora sopra). Nel complesso piatti liberi, creativi e di una raffinatezza sorprendente. Ci sono due menu degustazione da prezzi ragionevoli per quel che si consuma. La cantina è supervisionata dalla brava sommelier Maykel Pinilla.
+34912554441
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articolo a cura degli autori di Identità Golose
(nella foto: "Ravioli alle erbe e rapa bianca" di Antonia Klugmann, piatto simbolo del congresso di Identità Milano 2024)