Table - Bruno Verjus
Francia | Parigi
lo chef
Bruno Verjus
sous-chef
Arthur Hissback e Léo Romoeuf
in sala
Quentyn Canevet
in cantina
Agnese Morandi
Arthur Hissback e Léo Romoeuf
in sala
Quentyn Canevet
in cantina
Agnese Morandi
Agnese Morandi
Basta incontrare una volta Bruno Verjus per non scordarselo mai più. E' un vulcano di energia e vitalità, di colore e di cultura gastronomica. La sua cucina è racconto di persone, di artigiani che stanno dietro la materia prima. La sua tecnica non è "fredda" ma funzionale alla ricerca dell'anima degli ingredienti e delle mani che li hanno prodotti.
Originale, dall'inizio alla fine. Nato a Roanne nel 1959, ha dedicato molti anni della sua vita alla professione di giornalista, che ha svolto con successo, per poi trasformarsi in chef, senza perdere lo spirito critico. La sua tavola è in Rue de Prague, vicino alla Gare de Lyon, e oggi è diventata uno dei punti di riferimento di gourmand da tutto il mondo. La sua cucina è di rispetto per il lavoro umano, per non snaturare ciò che natura ha creato con grande attenzione alla sostenibilità. Il percorso è un viaggio evocativo tra le migliori materie prime di giornata dal nome "I colori del giorno". Potrete trovare le ostriche naturali di Utah Beach, le frittelle di cervello di vitello e anemone di mare, fino al pollo arrostito "con pazienza".
Splendida anche la lista dei tè. La Table di Vejus è una tavola di poesia, unica e originale.
Lo chef consiglia
Le Louis XIII, 8 rue des Grands Augustins, Parigi relaislouis13.frPerché fermarsi
per una cucina francesce di ingrediente, colta, leggera, creativa e sostenibileMenu di degustazione
480 euro
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