Tutto ha avuto origine da un'idea di Nicola Savino: aprire nella sua Conversano un ristorante creperia e chiamarlo Savì in omaggio al proprio cognome. O meglio, al cognome della sua famiglia, perché il progetto di Nicola prevedeva il coinvolgimento diretto dei figli. Ora infatti sono i titolari anche di Savì - La Creperia di Trani, una sorta di raffinata filiazione del primo locale, in posizione privilegiata nel centro storico e con un bel colpo d'occhio sulla magnifica insenatura del porto.
E così gli antichi ambienti in pietra fanno da cornice a un perfetto lavoro di squadra, tra Daniele e Marco ai fornelli con il papà, e Ivan in sala per illustrare agli ospiti le specialità della casa. Specialità che partono dallo spunto iniziale della crêpe per proporre una linea gastronomica originale e basata sull'accurata ricerca delle materie prime, a cominciare dalla selezione delle farine di grani autoctoni che vengono utilizzate per rendere morbido l'impasto. La versatilità dell'elemento di base consente un'ampia gamma di possibilità, e permette di spaziare in diverse direzioni, dalla rielaborazione dei piatti della tradizione, di terra e di mare, fino alle preparazioni vegane.
Nel fascinoso e variopinto percorso la robusta versione della Crêpe con scamorza, crudo di manzo, peperone e vincotto di mele, si alterna a quella vegetale con ricotta di mandorle, bietole selvatiche, polvere di peperone crusco e salsa di pomodoro. Magari in alternativa alla cialda con stracciatella, acciuga e pesto di pomodorini, e alla ghiotta chicca del caciocavallo in tempura con cipolla di Acquaviva.
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Tavoli all'aperto
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professore di lettere in pensione prestato alla gastronomia. Titolare da quasi vent'anni di una rubrica sul Corriere del Mezzogiorno