Nella Bartoliniland che punteggia la mappa d'Italia non c'è un ristorante in Puglia (non ancora) ma quella regione è ben rappresentata da Michele Cobuzzi, chef del secondo locale milanese del fabbricante di stelle. All'interno di un elegante e moderno albergo, il Milano Verticale nella città dei grattacieli, c'è questo locale che propone una cucina precisa, nazionale e popolare ma mai nazional-popolare, incontro di regionalità e germe di una possibile codificazione della cucina italiana oltre ogni comunque piacevole vernacolo.
Due menu degustazione: uno gioca sulle Certezze (Gambero rosso croccante e acqua-sale di barbabietola, Agnello del Gargano arrosto), l'altro è più spericolato e si focalizza sui singoli gusti senza pudori, come nell'umami dell'Anguilla laccata, cavolfiore e brodo di alghe e nel gioco acido/amaro dei Fusilli allo yuzu con seppie, cicoria ed emulsione di pollo nostrano. Bella carta dei vini, senza troppi avventurismi, servizio incantevole. Una nota per il barman Alessio Arru, che più che consente alla mixology di dialogare con la cucina come raramente avviene nell'alta cucina in Italia
romano di stanza a Milano, sommelier e giornalista del quotidiano Il Giornale, racconta da anni i sapori delle città in cui vive
Ristorante con camere
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romano di stanza a Milano, sommelier e giornalista del quotidiano Il Giornale, racconta da anni i sapori delle città in cui vive