Se parliamo di ristoranti di pasta, vengono in mente espressioni stereotipate e nazional-popolari, concepite per accalappiare gli ingenui. Poi c’è Exit Pastificio Urbano, un ristorante unico al mondo, diremmo senza esagerare, perché si sforza di dare davvero dignità al genere alimentare italiano per eccellenza. Così tanto che il menu di via Orti prevede 3 portate: non esistono antipasti o secondi ma i Pre Pasta, i piatti di Pasta e i Dolci, una triade che mette in pista magnifiche intenzioni, lontane anni siderali dalla carbo-fobia del nostro tempo.
La prima portata è un insieme di assaggi di grande producto, direbbe Matias Perdomo, demiurgo del format: segnaliamo dei Capònet con salsa al vino rosso da capottarsi. Poi c’è il cuore del percorso, un inno alla pasta secca o fresca, ripiena o corta, in brodo o al forno. È il meraviglioso mondo di Arianna Consiglio, una ragazza ancora nei suoi vent’anni che ha negli occhi una scintilla come non se ne vedono. I Tortellini del brodo li arrotonda lei, mignon come l’unghia d'un mignolo. Gli Agnolotti pure e te li fascia secchi nel tovagliolo o, appena dopo, conditi con un sugo d’arrosto che mamma aiutami.
I Bucatini con le sarde e i finocchietti tradiscono le sue origini catanesi, che tornano ancora a sud coi Culurgiones alla Genovese (quella Napoletana), piastrati come gyoza. Non smetteremmo mai e per questo vi consigliamo di ordinare l'ampio degustazione. Che viene con tutto il mestiere di Dalila ai vini e del “Barba” all’accoglienza, due ragazzi che ti riconciliano finalmente con la tanto vituperata sala.
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Tavoli all’aperto
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laurea in Filosofia, coordina i contenuti della Guida ai Ristoranti di Identità Golose, collabora con varie testate e tiene lezioni di gastronomia presso scuole e università. Instagram @gabrielezanatt